Rossi: “Giorno del ricordo, un’occasione per riflettere sul dramma delle persecuzioni e degli esodi”
Comunicato 257 del 09/02/2017
Iniziative rivolte anche alle scuole secondarie in occasione della ricorrenza del 10 febbraio
Il 10 febbraio è il Giorno del ricordo, ricorrenza istituita con legge nazionale nel 2004 per “ricordare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati”, nel quadro degli sconvolgimenti che interessarono l’area fra le due guerre mondiali. Anche in Trentino, per iniziativa fra gli altri della Provincia autonoma di Trento, dei Comuni di Trento e Rovereto, dell’Associazione Nazionale Giulia e Dalmazia, della Fondazione Museo storico del Trentino, si terranno diverse iniziative per commemorare le vittime di quegli eventi e promuovere la comprensione delle sofferenze delle popolazioni che abitavano i territori del “confine orientale”, rivolte anche ai giovani, in particolare agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. “Confrontarsi con la storia delle foibe e dell’esodo degli italiani da quelle terre – sottolinea il presidente della Provincia Ugo Rossi – vuol dire andare alle radici delle grandi tragedie prodotte nel secolo scorso dai nazionalismi, dalle dittature, dall’intolleranza e dal pregiudizio razziale. Tragedie che abbiamo conosciuto anche qui in Trentino, a partire dalla Prima guerra mondiale, che ha comportato non solo la morte di tanti combattenti ma anche immani sofferenze per le popolazioni civili, costrette a lasciare le loro case e le loro valli. Trent’anni dopo, anche il Trentino ha accolto i profughi italiani provenienti da Slovenia e Croazia, nel quadro dei giganteschi spostamenti forzati di popolazioni che hanno interessato tutta l’Europa postbellica. E il dramma degli esodi, anche oggi, ovunque nel mondo, continua. Di fronte a tutto questo, abbiamo ad un tempo il dovere di ricordare, di ascoltare i testimoni e i loro eredi, di approfondire la conoscenza dei fatti, tramandandola alle nuove generazioni, ma anche di trarre degli insegnamenti più generali. Il primo dei quali è sempre: no al sonno della ragione, no ad ogni forma di nazionalismo, di intolleranza, di persecuzione. Riconosciamoci, sempre, tutti, come parte della stessa razza umana”.
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